tag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post7436048237010328665..comments2024-03-28T22:03:38.082+01:00Comments on Il Rifugio di Roberto: Quando si sguazza perennemente nel buioBenhttp://www.blogger.com/profile/09343958043629155766noreply@blogger.comBlogger13125tag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-61648149719698352322010-10-28T23:44:07.846+02:002010-10-28T23:44:07.846+02:00Tutto chiaro, Josil, grazie.
Ti chiedevi, in un pu...Tutto chiaro, Josil, grazie.<br />Ti chiedevi, in un punto del tuo intervento, cosa portasse il lettore a proseguire.<br />Per me l'interesse, il desiderio di confronto con un modo di interpretare le difficoltà della vita e la reazione ad esse che è molto simile al mio, ma anche di seguire un approccio alla soluzione dei problemi esistenziali che non corrisponde esattamente al mio.<br />Di Fede e preghiera ho parlato in un altro post, qui al Rifugio, e non nascondo (pur essendo io stessa credente) alcune mie perplessità in merito a una semplicistica interpretazione di entrambe.<br />Ma sarebbe in parte ripetitivo e in parte inopportuno - credo - dilungarci su questo argomento.<br />Un sentito ringraziamento a te e a Ben, che ci ha gentilmente ospitati.Inesnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-71145152659207882732010-10-28T15:44:07.676+02:002010-10-28T15:44:07.676+02:00Vi ringrazio ancora per l’interesse per me “inatte...Vi ringrazio ancora per l’interesse per me “inatteso” che state mostrando al testo.<br />Riassumerei in breve il mio raptus così:<br />Il vacillante, il fantasma e il violento che però “sanno già tutto della vita“ hanno queste caratteristiche:<br />- Non sono umili<br />- Ascoltano solo ciò che gli serve per i loro scopi<br />- Ciò che li circonda è solo in funzione delle loro tesi<br />E così hanno risolto le questioni esistenziali in questo modo:<br />- Il vacillante si crea una setta perché in essa c’è l’antidoto per non barcollare continuamente e non cadere in depressione.(Scientology, Dianetics, Maghi di ogni tipo, sedute spiritiche)<br />- Il fantasma per non barcollare si è calato nell’ “assenza”<br />- Il violento a costo di non barcollare si impone sugli altri col suo metodo<br /><br /><br />Altra cosa invece è il vacillante che le domande sull’esistenza se le pone e non le rifugge. Questi nella loro esistenza sulla terra continueranno barcollare/ondeggiare, cadere e non cadere e non è un paradosso che faranno più “fatica” degli altri nonostante una “fede certa”, a barcamenarsi e superare attraverso essa gli ostacoli della vita. <br /> <br />JosilAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-10896926169386783042010-10-28T09:10:00.913+02:002010-10-28T09:10:00.913+02:00Buongiorno a tutti.
Mah, Josil, sinceramente non v...Buongiorno a tutti.<br />Mah, Josil, sinceramente non vedo grande differenza - a voler analizzare con attenzione - tra il violento e "colui che vacilla": hanno reazioni opposte, secondo me, allo stesso problema. E il problema (genericamente) può essere inquadrato in una mancanza di equilibrio interiore innanzitutto, che di conseguenza sfocia in una mancanza di equilibrio all'interno della realtà in cui si vive.<br />Non escludo che il violento sia in realtà addirittura più debole dell'insicuro (chi vacilla sempre) e che si nasconda in forme di auto-affermazione che si rivelano in fondo per ciò che sono: illusorie e ingannevoli, oltre che dannose. <br />Come non escludo assolutamente che anche il violento possa entrare in depressione, né più né meno di un individuo perennemente insicuro.<br />Mi dispiace ma non ho capito in quale "setta" si rifugi chi vacilla: quali proseliti se vive in una condizione di continuo vacillare e barcollare, vacillare e ondeggiare, vacillare e cadere?<br />E la differenza sostanziale tra il "vacillare e barcollare" e il "vacillare e ondeggiare", qual è?<br />Grazie e buona giornata.Inesnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-50518973971737589182010-10-27T13:05:09.694+02:002010-10-27T13:05:09.694+02:00si Ines il banalizzare a cui riferivo
io è proprio...si Ines il banalizzare a cui riferivo<br />io è proprio quel "maldestro tentativo di fuga" che hai descritto benissimo<br />e che innesca il meccanismo di auto-difesa.<br /><br />L' empio e il violento è presente in tutti noi che neppure il diluvio Universale ha distrutto.<br /><br />E lo stesso Diluvio Universale fu un atto violento che ne dimostra la presenza. <br /> <br />JosilAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-15956626578672999392010-10-26T22:59:02.587+02:002010-10-26T22:59:02.587+02:00L'uomo che crede di poter risolvere tutto: cre...L'uomo che crede di poter risolvere tutto: credo che si possa interpretare come l'uomo che crede di essere sufficiente a se stesso, come l'uomo Denim, che non deve chiedere mai.<br /><br />Su violenza e presenza, non ho ben-capito, ci devo riflettere su, soprattutto per capire tipo e qualità di questa presenza in una realtà. <br />Mi ci vorrebbe un esempio.Benhttps://www.blogger.com/profile/09343958043629155766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-83328230362902813822010-10-26T13:08:55.720+02:002010-10-26T13:08:55.720+02:00Veniamo dunque al "banalizzare" di cui p...Veniamo dunque al "banalizzare" di cui parla Josil in quello che definisco secondo blocco.<br />"Banalizzare" cosa? Se intendiamo situazioni e contesti che possono essere considerati secondari, banalizzare diventa "sdrammatizzare" e non vi vedo alcun male.<br />Ma "banalizzare" può essere anche un maldestro tentativo di fuga: da se stessi, dalla realtà che ci circonda, dagli interrogativi e dai problemi fondamentali del nostro esistere come persone e del vivere quotidiano (dall'assoluto al particolare, quindi).<br />Qui entriamo in un campo più complesso, dal quale non escluderei una sorta di auto-difesa messa in atto per motivi spesso insondabili a chi li osserva da fuori.<br />L'idea di onnipotenza umana espressa da Josil ("l'uomo che crede di poter risolvere tutto") è semplicemente un delirio: nessuno può risolvere tutto ed è già abbastanza se riesce a risolvere qualcosa, suvvia.<br />Non sempre la superficialità e l'assenza sconfinano nella violenza, comunque, secondo me.<br />Può essere una "estraneità" non violenta.<br />Anzi: la violenza è - molto spesso - la risposta (indubbiamente riprovevole, sia chiaro) di una presenza forte all'interno di una realtà. Prepotente, ottusa, limitata sì.<br />Ma violenza e presenza spesso sono più vicine di quanto sembri.<br />Buona giornata.Inesnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-50456835425089370762010-10-26T11:44:01.374+02:002010-10-26T11:44:01.374+02:00Sì, Ines, l'argomento sarebbe troppo ampio per...Sì, Ines, l'argomento sarebbe troppo ampio per essere affrontato in una sede come questa.<br /><br />Il mio "vivere meglio" ponendosi/non ponendosi domande, era soprattutto riferito a persone che volontariamente non se le pongono, e ce ne sono, perché anche quello significherebbe assumersi un piccolo impegno.<br /><br />In linea generale condivido anche l'altro pensiero, quello della vita altrui. Bisogna conoscere per esprimere un parere. <br />Ci sono detti e proverbi al riguardo: l'apparenza inganna, l'abito non fa il monaco, ecc.<br />Tutto vero.<br />Tuttavia, entrando nel particolare, e questo lo dico in base all'sperienza acquisita nel tempo, talvolta ciò che appare coincide con ciò che è, nel positivo e nel negativo.<br />Buona giornata, alla prossima.Benhttps://www.blogger.com/profile/09343958043629155766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-41219427108255314612010-10-26T10:27:26.530+02:002010-10-26T10:27:26.530+02:00Buongiorno a tutti.
"Vivere meglio" (l&#...Buongiorno a tutti.<br />"Vivere meglio" (l'avevi chiamata "felicità" nel commento precedente, caro Ben), porsi o non porsi domande, cercare oppure no risposte.<br />Richiederebbe l'apertura di una lunga, lunghissima parentesi, secondo me. Valutiamolo.<br />Quanto a ciò che percepiamo, da esterni e spesso estranei, della vita altrui penso che spesso sia un'immagine distorta e ingannevole.<br />Ciò che appare, non ciò che è.<br />Valutiamolo. <br /><br />Buona giornata.Inesnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-25029861849459528132010-10-26T09:51:29.040+02:002010-10-26T09:51:29.040+02:00Chi non sente assolutamente il bisogno di porsi do...Chi non sente assolutamente il bisogno di porsi domande vive "bene". <br /> <br />A chi invece le domande arrivano in testa ma le rifiuta allora sta peggio.<br /> <br />E' un pò stringato come concetto ma per me ha un senso. <br /><br />JOSILAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-9694619017518117412010-10-25T21:47:42.362+02:002010-10-25T21:47:42.362+02:00Ciao Josil, grazie a te per gli spunti che ci hai ...Ciao Josil, grazie a te per gli spunti che ci hai fornito.<br />Ines, a quanto hai detto tu c'è poco da aggiungere e condivido pienamente.<br />Porsi delle domande, umiltà, saper ascoltare, confrontarsi nel rispetto di se stessi e degli altri.<br /><br />Incredibile, sembrano parole di altri tempi, in un mondo come quello di oggi in cui molti fatti testimoniano il contrario.<br />Tutti sanno tutto, tutti sono superiori agli altri, tutti in possesso della parola che conta, la parola irrinunciabile: "Io".<br />Non si crede più in niente, se non in quello che ci torna comodo o che ci può far comodo.<br />Conoscere i propri limiti e cercare di superarli?<br />Pensate veramente che tutti, pur conoscendoli, siano disposti a tentare? Questo vuol dire anche pensare. Credete che tutti vogliano pensare? Non è meglio tirare a campare, perché poi, tanto, "qualcuno ci penserà"?<br /><br />Questo commento è inevitabilmente influenzato dalla lite in corso, che sento provenire dal piano inferiore, dovuta a partita di calcio.<br />Questo mi porta a pormi di nuovo la domanda del mio precedente commento, con una lieve variante:<br />Chi vive meglio: chi si pone le domande o chi non se le pone?<br />Buona serata amici miei.Benhttps://www.blogger.com/profile/09343958043629155766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-5880507062295537742010-10-25T15:48:37.630+02:002010-10-25T15:48:37.630+02:00Grazie Roby per l'ospitalità che mi hai offert...Grazie Roby per l'ospitalità che mi hai offerto nel tuo Forum.<br /><br />Quell' ...inevitabilmente portano al Divino.." voleva essere un ..inevitabilmente ti portano a considerarne o meno la sua esistenza ... <br /><br />Così chi si pone problemi/domande su tematiche esistenziali (sia esso credente o non credente) a mio avviso ha messo sul piatto anche la possibilità che il Divino possa esistere e poi farà una scelta.<br /><br />Chi invece rifiuta a priori la possibilità del Divino non si potrà porre domande perchè dovrà nel contempo stesso rispondere a se stesso. <br /><br />Un saluto e grazie ancora per aver "occupato" il tuo spazio dove ogni tanto mi soffermo volentieri.<br /><br /><br />Ringrazio anche Ines condividendone in pieno l'importanza che riveste il confrontarsi con gli altri<br />come chiave per superare i limiti.<br /><br />"..E che bello quando puoi confidare le tue cose a qualcuno che non le consegnerà al caso e se ti toglie qualcosa<br />lo fa solo perchè ti renderà qualcos'altro di egual valore."<br /><br />Questa l'ho sentita più o meno così da qualche parte ma non ricordo dove l'ho letta.<br /><br />JosilAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-30094842019609481272010-10-25T14:02:41.738+02:002010-10-25T14:02:41.738+02:00Buongiorno Josil e buongiorno anche a te, caro Ben...Buongiorno Josil e buongiorno anche a te, caro Ben.<br />Mi permetto di intervenire dividendo in blocchi l'intervento di Josil, ché sarebbe impossibile (per me, intendo)esprimere diversamente un'opinione esauriente.<br />Il dubbio, l'umiltà e l'incapacità di ascoltare, dunque.<br />Ritengo che ogni essere umano porti con sé dei dubbi, più o meno numerosi e/o importanti, derivanti da una serie di fattori che raccolgo brevemente in pochi concetti: l'indole, il carattere, la realtà in cui vive, le esperienze vissute, la percezione del sé e del sé rispetto agli altri.<br />Tali dubbi possono essere o non essere manifestati, tutti o in parte. Possono essere negati, sconosciuti alla persona che li nutre, nascosti agli altri per le più svariate ragioni, ma esistono in ciascuna persona.<br />Ed è proprio chi si pone il limite del dubbio, dell'incertezza (soprattutto sui grandi temi dell'essere umano) che è più predisposto all'umiltà e all'ascolto, presa come condizione di partenza che desideri essere onesto con se stesso.<br />Personalmente non ho mai considerato, né tuttora considero, il "dubbio" come una grave lacuna, né l'umiltà come una forma di sottomissione, ma entrambi come la consapevolezza dei propri inevitabili confini, il riconoscimento dei propri limiti e la disponibilità a "superarli" (almeno in parte) attraverso un confronto aperto con gli altri.<br />Tale confronto non può esistere e dare i suoi frutti se non attraverso la predisposizione all'ascolto, nel senso più ampio del termine, ché esistono svariate forme di ascolto, che non può che essere attento, partecipe e intenso, perché acquisisca un valore.<br />Non definirei "ottusità mentale" l'insieme dei nostri limiti individuali, ma la mancanza di apertura agli altri.<br />Ringrazio dell'attenzione e attendo commenti e opinioni.<br />Buon proseguimento.Inesnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1490505038297704685.post-65131634115389379372010-10-24T22:49:12.777+02:002010-10-24T22:49:12.777+02:00Certo Josil, ce ne hai dati spunti su cui riflette...Certo Josil, ce ne hai dati spunti su cui riflettere!<br />Il rapporto tra uomo e divino c'è stato da sempre e, come dici tu, anch'io sono del parere che, per quanto l'uomo tenda sempre più ad essere dio di se stesso, non se ne possa fare a meno. E' come se ad un certo punto molte (o tutte) le domande trovassero una risposta, tranne una.<br />Tutto si deve capire, tutto si deve dimostrare. Ma non tutto è dimostrabile con la ragione, perchè il mistero rimane e la nostra mente non è in grado di provarlo.<br />Verso la fine del tuo testo dici che i problemi esisteziali portano inevitabilmente al divino. <br />Io sono parzialmente d'accordo, sempre cha abbia ben-inteso la tua teoria; c'è chi si avvicina al divino in quei momenti, ma c'è anche chi, proprio in quei momenti si allontana dal divino.<br />Io credo che la fede non possa essere "a richiesta", cioè da ritenere tale solo in determinate circostanze. O c'è, o non c'è.<br /><br />Sguazzare nel dubbio: forse chi non è nel dubbio, chi non si pone troppe domande, è più felice di chi se le pone?Benhttps://www.blogger.com/profile/09343958043629155766noreply@blogger.com